sabato 3 aprile 2010

Fagioli e Cozze di Pippi

Vi ho lasciati per diverso tempo a mangiare gnocchi e vi trovo un po' esausti.
Mi farò perdonare con la ricetta di oggi, robetta buona che viene da Ischia e trasformata in una pietanza sopraffina dalla maestrìa della mia amica Pippi.

Vi assicuro che chiedere una ricetta a Pippi non è avventura consigliabile a chiunque. Fondamentalmente bisogna avere quei 70-80 minuti a disposizione perché lei, di una ricetta, dice TUTTO.
Per esempio, se deve spiegare come si fa l’uovo al tegamino, inizia a raccontare di che colore è la gallina, come si chiama, quante uova fa al giorno e, ovviamente, cosa mangia. Poi passa alla genìa dell’allevatore e lì le cose si fanno complicate.
Per “fagioli e cozze” non elenca certo il nome di ogni singola cozza, però descrive accuratamente lo scoglio di Sperlonga dove pescare i sopraffini mitili.
Seguire la sua ricetta è difficoltoso, soprattutto se, abitando ad Aosta, durante il viaggio di ritorno da Sperlonga le cozze iniziano a emanare quell’odorino simpatico di putrefazione. Quindi direi che potete affidarvi al vostro pescivendolo di fiducia.

Gli ingredienti:
2 kg di cozze • 400 g di fagioli cannellini essiccati • prezzemolo • aglio • peperoncino • olio extra vergine di oliva • 4 fette di pane casereccio del giorno prima

Di cozze io ne compro sempre due chili perché altrimenti Angelo, il mio pescivendolo, non me le pulisce.
Se ne avanzano (e ne avanzano) potete utilizzarle per convincere il vostro vicino a non parcheggiare davanti al garage. Fate così: dopo un paio di giorni che le tenete al sole, tritatele finissime e spalmatele sullo zerbino e sulla porta di casa del vicino, maniglia compresa. Vi assicuro che lui SAPRÀ chi è stato e da quel momento smetterà di parcheggiare a cazzo di cane.

Procedimento:
Ovviamente i fagioli devono stare a bagno dalla sera prima.
Passato il tempo di ammollo, metteteli in un tegame di coccio che possa contenere il doppio del volume originario con due litri di acqua fredda. Il sale (poco) aggiungetelo a fine cottura, altrimenti i fagioli si spaccano. Portate a ebollizione, abbassate la fiamma al minimo e fate bollire delicatamente per un’ora e mezza. All’inizio si formerà della schiumetta, dovete toglierla con un cucchiaio di legno.
Quando i fagioli sono quasi cotti mettete le cozze in una padellona e fatele aprire. La padella dev’essere coperta e il fuoco basso. Quando sono quasi tutte aperte spegnete il fuoco e lasciate il coperchio chiuso, in modo da finire di cuocerle col vapore generato da loro stesse.
Dopo qualche minuto sgusciatele e mettetele da parte in un contenitore chiuso, altrimenti si seccano. Intanto recuperate e filtrate l’acqua che hanno tirato fuori e mettete da parte anche quella.

Quando i fagioli sono pronti fate soffriggere due spicchi d’aglio e il peperoncino in un tegame di coccio e aggiungete i fagioli e l’acqua delle cozze. Fate insaporire bene, poi aggiungete anche le cozze e lasciate cuocere finché il liquido si sarà un po’ addensato. Quando vi sembra pronto fate riposare per qualche minuto.
Intanto tritate il prezzemolo e preparate i crostini.
Se volete fare una roba lurida fino in fondo, strofinate le fette di pane con mezzo spicchio d’aglio e tagliatele a dadini. Ungete i dadini con un po’ d’olio e metteteli in forno finché diventano dorati.

Mettete le porzioni nei piatti, aggiungete una spolverata di prezzemolo, un po’ di crostini, un filo d’olio ed ecco fatto.

Il procedimento non è velocissimo.
Se volete evitare la menata dei fagioli (mettili a bagno, e falli bollire, e attento che si spaccano, eccheppalle) potete usare un bel barattolone di fagioli precotti Valfrutta. ma senza dirlo a Pippi. A sapere una roba del genere, Pippi sarebbe capace di raccontarvi di quella volta che lo zio della signora di fronte, quella che s’è sposata con il cugino di Antonello antonelloquellochelosfottiamosemprehaicapitochì s’è intossicato coi fagioli che GUARDAMAIPIÙ!

18 commenti:

  1. maro' echecacacazzi sta' pippi!

    elia_pippi

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  2. ...premettendo che, citando non mi ricordo chi, "Il mio interesse nella culinaria non va oltre la seconda sillaba" (dehehehe), apprezzo sempre sia l'attenzione con cui descrivi la preparazione che le divagazioni in cui descrivi i litigi (ora... o sei una persona orribile... o vivi in un quartiere un po così). Purtroppo anche le mie origini meridionali mi hanno inculcato i dettami dei luoghi comuni "La donna deve stare in cucina e l'uomo... in vacanza a Praga o in galera per spaccio di assegni falsi" (pure io vivo in un quartiere un po' così). :) e mo' c'ho fame!

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  3. era ora, e hai ragione, se si toglie la presenza di fagioli e cozze non è pesante 8a parte forse l'aglio che tende a tornar su,... )! ;)
    pare ottima, ma NON DIRE MAI PIù quella bestemmia dei fagioli in scatola! surgelati magari, ma in scatola MAI (o cmq almeno non POI cotti :P)

    grazie appena trovo uno scoglio buono mi fo sto piatto...

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  4. Porca merda.
    I fagioli in scatola.
    Della valfrutta, perdipiù.
    Cioè, quando sto messo male male li uso anch'io, ma per fare fagioli e salsiccia, che lì è un'altra storia perché insieme alla salsiccia ci potresti buttare anche il polistirolo che è uguale, serve solo per fare volume e non morire di colesterolo. MA con le cozze, perdìo!
    Comunque, c'è un errore nella ricetta, insomma una svista, diciamo una dimenticanza via. L'aglio, quello che fai soffriggere nel coccio insieme al peperoncino va sminuzzato finofinofino e fatto soffriggere pianissimo (e senza che diventi marroncino che son cazzi). Lo specifico perché dalla ricetta tua parrebbe che prendi i due spicchi interi e li butti dentro e bona l'è.
    Marò, forse son parente della pippi mi sa, eh?:)
    Poi io alla fine ci strofino il pane sopra l'aglio e mangio direttamente lo spicchio, per dire. Ma lì lo posso fare perché sono un introverso.

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  5. mamma mia come siete permalosi! stavo a scherzà! alla scarpa e harlock toccagli tutto ma non i fagioli.
    @pino, grazie alla mia presenza nel quartiere, anch'io posso vantarmi di abitarne uno orribile.

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  6. Eh wallera, a me se mi tocchi i fagioli mi agito subito. Ma anche con la salsiccia non scherzo.
    Ehm.
    Intendo nel senso dei fagioli e della salsiccia, chiaro no?

    Oh merda, e ora come se ne esce?
    :)

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  7. Dice il tuo amico che stiamo citando "tutti pazzi per mary". Non me ne ero accorta, pensa te. La scena è quando lui rimane con i fagioli fuori dalla lampo e la salsiccia dentro. Il fatto che tu immagini una cosa così orribile a quest'ora del mattino vale come vendetta per avermi chiamata WALLERA. moccassoreta.

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  8. Digli al mio amico che io non faccio citazioni subliminali, solo consapevoli al limite, ma poche anche di quelle. E in questo caso proprio solo di salsiccia e fagioli parlavo (e dagli!)
    E poi L'UNICA scena che ricordo di tutti pazzi per Mary è quella del "gel" sui capelli. Che è il motivo per il quale la tipa che portai con me a vedere il film, all'epoca al nostro primo appuntamento, quando mi sentì ridere come una foca in calore su quella gag comprese in maniera inequivocabile che NON ci sarebbe stata una seconda uscita.
    Memore dell'esperienza la tipa successiva la portai a vedere "Crash" di Cronenberg.
    Lo so, non dite niente. POI col tempo ho imparato.

    Comunque wallera vale per quella volta che m'hai chiamato farlocco, ecco.

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  9. Io non cucino, nel senso che cucino, ma a parte pochi e selezionati primi della tradizione romanesca non vado. Però leggere le tue ricette è sempre una grande goduria, si. :)

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  10. Il piatto mi piacerebbe sicuramente, ma trovo che cuocere a morte le cozze sia uno spreco terribile. Vanno cotte appena il tempo che serve per farle aprire. Sarà che da bambino le mangiavo crude aprendole con un sasso...
    ciorven

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  11. ciorven, come non darti ragione? le cozze di solito, quando faccio una pepatina sciuè sciuè, le faccio solo aprire con l'avvio del vapore. ma questo piatto le vuole un po' più cotte.
    generic viagra, le ricette che racconto qui (ehm... raccontavo, va') sono abbastanza semplici, mettere delle foto non avrebbe un'estetica apprezzabile.

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  12. Fagioli e cozze. Mai mangiati. Qualche volta mi azzarderò

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  13. un altro blog defunto, quelle tristesse.:)
    cì, se non hai più voglia o tempo di condividere le tue mirabolanti (e mica scherzo eh. son serio) ricette potresti aprire un nuovo blog di consigli per il consumatore. tipo come riuscire a imbastire un piatto acquistando al supermercato solo cose in offerta. titolo: quattro saldi in padella.
    eh, che dicicì?
    vabbé, mi sparo.

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  14. Ehm...mi ritrovo a fare la precisetti in MOLTO ritardo, e potrei evitare lo so, ma siccome ho appena scoperto questo bellissimo blog e mi piace :D allora voglio farmi subito riconoscere. Le cozze, soprattutto prese dallo scoglio, e quindi buone e fresche, vanno aperte a mano, non in padella. Anche io ho una Pippi che amo ed è di Taranto...non so se avete capito...cozze....Taranto...una volta le ho detto delle cozze in pentola per telefono e quasi mi perfora il timpano. Da allora ho imparato...le apro sempre a mano tutte una per una. Col coltello...ogni tanto mi apro anche la mano eheheh!
    P.S. La mia Pippi si chiama Isa.
    Ciaoooo e complimenti per il blog!

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  15. Grazie Rosa! Una Pippi di Taranto può essere pericolosa assai. Te lo dice una mezza tarantina, fidati :)
    Le cozze io le apro col fuoco perché non si sa mai. Quelle che rimangono chiuse le butto. A volte, se so di preciso da dove viene la cozza, azzardo a mangiarne un paio crude, ma è sempre un rischio.

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