lunedì 17 ottobre 2011

La Parmigiana di Öetzi


Come già detto, per qualche tempo ho fatto una dieta e, siccome mi piace mangiare, ho cercato di dare un senso a verdure bollite e petti di pollo grigliati. 
Vi proporrò oggi una roba che ha l’aspetto della parmigiana di melanzane, ma che parmigiana non è. È comunque un buon compromesso fra i buchi della cintura e il palato felice. 
Se però siete secchi come Öetzi potete anche andare affanculo e cucinarvi la parmigiana classica. E cercatevi la ricetta su google. 


Ingredienti: 
6 Melanzane Passata di pomodoro Verdure per il brodo (sedano, cipolla e carota) Peperoncino  Parmigiano grattugiato 

Procedimento: 
No, non ho dimenticato di aggiungere l’uovo e l’olio negli ingredienti. Le melanzane vanno grigliate e il sugo va cucinato senza olio. Ma sì, viene buono. Fidatevi. 
Come prima cosa mettete in una pentola le verdure per il brodo e il peperoncino, aggiungete la passata di pomodoro e fate cuocere a fuoco lento a oltranza. Se non siete come Öetzi ma neanche come Giuliano Ferrara potete aggiungere un filo d’olio extra vergine a fine cottura. 
Mentre il sugo cuoce grigliate le melanzane. Questa è una rottura, perché bisogna essere sempre vigili ed evitare che le melanzane brucino, dovete quindi trovare uno stratagemma per far fare il lavoro a qualcun altro. Per esempio potete chiedere a un amico di sorvegliare la griglia mentre voi “andate un attimo a prendere le sigarette”. Andate invece a farvi un tuffo in piscina o a fare un po' di shopping. Al ritorno troverete la griglia con le melanzane carbonizzate e un amico in meno, oppure le melanzane cotte a puntino e un amico in meno. Quindi fate fare il lavoro a un amico sacrificabile. 
Cotto il sugo, cotte le melanzane, il resto è semplice. Accendete il forno a 180° e in una teglia disponete a strati, nell’ordine, il sugo, le melanzane e il formaggio grattugiato terminando con sugo e formaggio. Infornate per mezz’ora controllando che non si secchi troppo. 

Invitate l’amico perduto a cena, supplicatelo se necessario. Abbandonate ogni fremito di orgoglio e fustigatevi fino a scarnificarvi, ma fate in modo di recuperare il vostro amico. Un amico è cosa preziosa che va conservata a tutti i costi. 
E poi, se la parmigiana vi è piaciuta, avrete voglia di cucinarla altre volte. 

martedì 11 ottobre 2011

Zia Ciccio is back


Per la gioia di grandi e piccini, zia Ciccio torna. 
È passato più di un anno dall’ultima ricetta e da allora ne son successe di cose. Ho fatto una dieta e poi due traslochi contemporaneamente, durante i quali sono stata vittima di fame costante e feroce e il più delle volte ho mangiato in piedi davanti al frigo, recuperando i chili persi nella dieta. 
Un classico.


Quindi, fra le altre cose, descriverò come riuscire a soddisfare occhio, stomaco e palato avendo il frigo vuoto, nessuna sedia e vicini di casa bastardi che non ti offrono niente neanche se muori. 

Per prima cosa procuratevi un mazzo di chiavi universali e una tracchia di maiale. Aspettate che in casa dei vicini tutto taccia e introducetevi nella loro abitazione un giorno che li avete visti tornare dal supermercato carichi di buste. Appena vedete che la loro cana vi viene incontro gioiosa e rumorosa, lanciatele la tracchia di maiale nella prima stanza vuota e chiudetecela dentro. Se la tracchia è abbastanza grande la cana starà zitta e buona fino al mattino dopo. Dopo è tutta discesa: procedete fino al frigo, apritelo e servitevi delle cose che più vi aggradano. 

Una ricetta molto semplice ed economica, realizzabile da tutti. L’unico rischio è avere vicini di casa dai gusti orribili o, peggio ancora, vegani. Io sono fortunata, perché la mia vicina è pigra di mestolo, quindi il più delle volte nel suo frigo si trovano manicaretti cucinati da sua mamma, cuoca sopraffina. 
La cosa divertente di questa ricetta è, il mattino dopo, sentirli accusarsi a vicenda di aver finito tutte le scorte alimentari conservate nel frigo. 
Un classico. 

Vabe', volevo solo salutarvi e avvisarvi che zia Ciccio è di nuovo ai fornelli. Ora però non dite parolacce.