domenica 23 dicembre 2012

I Ravioli col Sarchiapone


Allora, dove eravamo rimasti? Si parlava di cucina, mi pare.  Oggi abbiamo una ricetta tipica della tradizione italiana: i ravioli al vapore. Quelli cinesi, sì.
Il raviolo al vapore fa parte della classica serata italiana. Funziona più o meno così:
“Ciao amore mio grandissimo e preziosissimo, quale manicaretto hai cucinato stasera dopo che hai passato la giornata a lavorare, pulire casa e accudire la prole?”.
Tre sono le possibili reazioni: l’abbandono del focolare domestico, l’omicidio-suicidio, oppure, per la salvezza di migliaia di famiglie italiane, il ristorante cinese.
Io posso permettermi di cucinare i ravioli cinesi in casa, perché non ho figli, la casa la pulisco molto di rado e anche il mio lavoro non è così invadente. Ho quindi un bel po’ di tempo libero. E di tempo ne serve tanto per cucinare i ravioli al vapore.
Vi ho avvisati: passerete 3 ore della vostra giornata a cucinare qualcosa che non saprete se verrà bene oppure no. Col rischio, se qualcuno azzarda una critica, di passare i giorni della vostra vecchiaia a intrecciare canestri in un ospedale psichiatrico giudiziario.
Perché quando avrete finito di preparare i ravioli sarete estremamente stanchi e suscettibili.
Ora, se siete decisi ad andare fino in fondo, eccovi le istruzioni per fare una ventina di ravioli.


Ingredienti.
Per l’impasto:
250 g di farina - 150 ml di acqua.
Per il ripieno:
150 g di carne macinata di maiale - 70 g di gamberetti sgusciati - una verza (sarebbe meglio il cavolo cinese, ma io non l’ho mai visto esposto su un banco di ortofrutta. Non so neanche se esista davvero o se l’abbia inventato qualcuno tipo Walter Chiari col Sarchiapone) - una carota - uno scalogno - un pezzetto di zenzero - salsa di soia. Ci vorrebbe anche l'erba cipollina, ma se non la trovate non fa nulla, tanto non aggiunge e non toglie niente.
Strumenti:
Un mattarello, una vaporiera (oppure una padellona con un fondo d’acqua e un cestello per la cottura a vapore), un pennellino (potete anche usare il Pelikan a punta piatta, però compratelo nuovo perché la tempera residua non si amalgama bene col resto degli ingredienti).

Procedimento.
Mescolate la farina con l’acqua e impastate fino a ottenere una bella pallozza consistente. Potete anche aggiungere un po’ di sale, ma non è essenziale perché la salsa di soia che vi servirà in seguito è molto saporita. Quindi, se avete a cuore la salute delle vostre coronarie, evitate di aggiungerlo.
Fatta la vostra pallozza avvolgetela nella pellicola e mettetela da parte. Non in balcone se fuori ci sono -23 °C. E neanche vicino al termosifone se dentro casa ci sono +42 °C. Usate un po’ di buon senso. Ma insomma, mica vi devo dire tutto!
Mentre la pallozza passa un’oretta in santa pace, voi preparate il ripieno. È abbastanza semplice: mettete la carne di maiale in una ciotola, sminuzzate a mano i gamberetti e mescolateli alla carne. Togliete le foglie esterne della verza facendo attenzione a non romperle. Tagliate a listarelle molto sottili le foglie interne della verza, quelle più tenere. Se togliete la costa è meglio. Mescolate le listarelle di verza alla mappazza di carne e gamberi.
Il resto degli ingredienti (la carota, lo scalogno e lo zenzero) potete frullarli. Voi vi state chiedendo quanto zenzero ci vuole. Bella domanda. Io ne metto un cubetto di un centimetro di lato. Quando ho trovato la ricetta on-line diceva “2 grammi di zenzero”. Se siete spacciatori di brown sugar non avete problemi per la pesa, altrimenti affidatevi al volume: un centimetro cubo.
Frullate le verdurine, mischiatele bene alla mappazza di carne e gamberi aggiungendo 2 cucchiai di salsa di soia. Coprite la ciotola e mettetela in frigo per mezz’ora.
Stendete la pallozza che avete lasciato a riposare. La sfoglia deve essere molto sottile, quasi trasparente. Io non sono capace di farla così sottile, quindi rimedio in seguito. Fatta la sfoglia tagliate con un bicchiere delle sagome tonde, quindi spianate ulteriormente i singoli dischetti. Posizionate al centro del dischetto una pallina di ripieno, spennellate con un po’ d’acqua i bordi del dischetto e richiudetelo come meglio vi riesce.
Ora passate alla cottura. Stendete le foglie di verza integre sul fondo della vaporiera (o del cestello per cottura a vapore) e sistemate i ravioli sulle foglie facendo attenzione a non farli toccare fra loro. Ci vogliono circa 15-18 minuti di cottura. Quando li servite a tavola conditeli con la salsa di soia.

Prima di lasciarvi voglio darvi un consiglio: man mano che farete i ravioli vi sarete abbondandemente rottilcazzo, quindi tenderete a sveltire la procedura facendoli sempre più grandi. Cercate di resistere, altrimenti l’ultimo sarà una specie di polpettone indigesto, qualcuno vi dirà che fa schifo, vi toccherà recidergli la carotide e alla fine vi troverete a intrecciare canestri in un ospedale psichiat... ah sì, l’ho già detto.