venerdì 29 marzo 2013

La Caponata di Salvatore


Questa ricetta me l’ha data il mio amico Salvatore, siciliano DOC, fumettaro DOC, gay DOC. A parte l’essere siciliano, le altre caratteristiche non sono essenziali per cucinare bene la caponata, ma sembra che per lui sia così. Salvatore ha una fumetteria a Palermo insieme a Filippo, il suo uomo. Se andate a trovarli e gli state simpatici certe volte vi offrono il caffè, oppure un piatto di caponata se beccate il giorno giusto.
La fumetteria si chiama Altroquando ed è in via Vittorio Emanuele 143, orario 8.00/13.00 - 15.00/20.00.
E comunque a me quelli che fanno pubblicità a tutti i costi stanno sulle palle.

Ma veniamo a noi e alla nostra caponata. Neanche in mille anni riuscirete a farla buona come quella di Salvatore. Ma non scoraggiatevi, perché se seguite alla lettera le istruzioni è possibile che verrà piuttosto buona.



Ingredienti:
4 melanzane - 50 g di capperi - 100 g di olive - 50 g di concentrato di pomodoro - 1 gambo di sedano - 1 cipolla - aceto - zucchero.

Procedimento:

Tagliate le melanzane a cubetti abbastanza grandi, almeno 2 centimetri di lato. Mettete i cubetti in uno scolapasta salandoli abbondantemente e lasciateli a “spurgare” per mezz’ora. In questo modo le melanzane perderanno un po’ del loro amaro.
Dopo questa operazione dovete dimenticare che sulla Terra esiste il sale.
Mettete i capperi a bagno in un po’ d’acqua, snocciolate e tagliate a pezzetti le olive mettendo a bagno anche loro.
Pulite il sedano, tagliatelo a pezzetti di circa 1 centimetro e fatelo bollire per qualche minuto. Attenzione a non farlo diventare molle ché Salvatore s’incazza.
A questo punto è il turno delle melanzane. Cercate di togliere più sale possibile (senza usare l’acqua ovviamente) e friggetele in olio di oliva.
In un’altra padella fate soffriggere la cipolla, poi aggiungete il concentrato di pomodoro e allungate con mezzo bicchiere d’acqua. Quando la salsa è pronta unitevi il sedano, le olive e i capperi. Aggiungete un pizzico di zucchero e una spruzzata di aceto. Fate cuocere per qualche minuto e spegnete il fuoco. Aggiungete le melanzane e mescolate con MOLTA delicatezza, altrimenti i cubetti di melanzane s’impappano e vi trovate con una padellata di stucco marrone. Però se avete spifferi negli infissi vi può tornare utile.
Rimettete la padella sul fuoco, fate riprendere il bollore e spegnete il fuoco.
Lasciate riposare la vostra caponata e non scaldatela prima di servirla a tavola perché l’ideale è mangiarla a temperatura ambiente.

Questa è la caponata di Salvatore. Io l’ho assaggiata una volta che sono stata nella sua fumetteria per assistere alla presentazione di un libro. Che c’entra la caponata a una presentazione? Non sono meglio salatini e coca cola?, direte voi.
All’inizio l’ho pensato anch’io, ma poi mi son detta che Salvatore è così: o lo ami o lo odi e io non ho ancora conosciuto nessuno che lo odi.