venerdì 1 gennaio 2010

Spaghetti alle Vongole

Per preparare gli spaghetti alle vongole bisogna osservare delle regole che, se le ignorate, fate la figura di quelli che non sanno cucinare.
Innanzi tutto usate le linguine, le bavette o al limite i vermicelli. “Allora perché la ricetta non si chiama bavette alle vongole?” mi chiederete. Semplice: perché, se uno cerca la ricetta con google, mica scrive “bavette alle vongole”.

Gli ingredienti per 4 persone:

• 1 kg di vongole.
Le vongole devono essere freschissime e già spurgate. Se non vi fidate del pescivendolo oppure vi hanno detto che è una merdaccia, le spurgate voi lasciandole in acqua leggermente salata per 3-4 ore.
Potete usare anche i lupini, che sono più buoni ed economici, ma brutti a vedersi.
“E allora perché la ricetta non si chiama bavette ai lupini?”. Uè, ma state qua per cucinare o per rompere i coglioni?
• 320 g di spaghetti (o linguine, vermicelli ecc.)
Non mettete troppa pasta: se vi vengono bene lascerete a tutti la voglia di averne ancora e farete una gran bella figura. Se invece vi vengono male avranno pietà di voi perché voi ne avete avuta di loro.
• Aglio, olio, prezzemolo, peperoncino, vino bianco.

Mettete le vongole (spurgate e sciacquate) in una padellona abbastanza grande da poterle contenere quando saranno aperte. Accendete il fuoco a fiamma bassa e fatele aprire, poi toglietele e filtrate l’acqua che è rimasta nella padella. Se qualche vongola rimane chiusa buttatela. A seconda di quante vongole rimangono chiuse saprete quanto è stronzo il vostro pescivendolo. Per filtrare usate un foglio di carta-cucina, che la sabbia è bastarda.
Intanto fate bollire l’acqua per la pasta aggiungendo poco sale.
Ora sgusciate tre quarti delle vongole. Siccome è una rottura fare ’sto lavoro, prendete uno dei commensali e fatelo fare a lui o lei promettendo favori sessuali. Più tardi deciderete se mantenere o no la promessa, tanto se trovate una buona scusa potete rigiocarvi lo stratagemma tutte le volte che volete.
Sciacquate e asciugate la padella che avete usato prima, che se no si fa un casino in cucina. Se siete uomini potete usare un’altra padella, tanto si sa che, quando voi maschi finite di spignattare, la cucina sembra Ground Zero il 12 settembre.
Fate soffriggere 2 spicchi d’aglio schiacciati col manico di un coltello. Aggiungete il peperoncino, un po’ di vino bianco e fate sfumare. Se non volete rischiare di mangiare un pezzone d’aglio toglietelo, altrimenti può essere una buona scusa per evitare lo sgusciatore di vongole.
Versate le vongole e coprite regolando il fuoco al minimo. Girate un paio di volte agitando la padella (se siete impediti come me tenete il coperchio sulla padella mentre fate quest’operazione).
Prima di scolare la pasta tritate il prezzemolo lasciando 4 ciuffetti integri.
Scolate la pasta al dente e versatela nel padellone aggiungendo l’acqua delle vongole che avete filtrato prima.
Fate mantecare bene ultimando la cottura della pasta. Se vedete che risulta troppo asciutto potete aggiungere un po’ d’acqua della pasta.
Versate nei piatti e spolverate col prezzemolo avendo cura di mettere in cima 2-3 vongole col guscio e i rametti di prezzemolo interi, perché anche l’occhio vuole la sua parte. Inoltre se non vengono buoni gli altri diranno “oh, facevano schifo però erano bellissimi”.

Comunque, se vengono buoni potete farmi pure pubblicità. Se vengono male fatevi i cazzi vostri.
Questa l’ho rubata a Benigni, funziona sempre.

18 commenti:

  1. Sarà, ma possibile che questa ricetta non l'ho proprio vista e l'ho saltata a piè pari?! Questo 2010 inizia già con i dilemmi esistenziali... -___-

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  2. Hei, un momento... O___o"
    Ok, facciamo così: ci vediamo domani 'ché mi son svegliato troppo presto!

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  3. colpa mia, ho fatto un casino con le date. ora dovrebbe essere a posto.

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  4. ehm, ma i lupini non ce l'hanno il tubicino!
    diglielo a chi ti disegna quei robi lissù.

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  5. ma dai, quella era una cosa che doveva scoprire manlio!
    e comunque i disegni sono così cariiiiiini eheheheh

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  6. mi piace assai il fatto della carta da cucina, la smetterò di smadonnare per la sabbia... e poi, che vino usa la zia ciccio per sfumare? il tavernello nascosto nel frigo (sto pazziando eh...) o uno in particolare?

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  7. il tavernello ha quel sapore d'infanzia che nessun altro vino (vino?) può eguagliare.
    è perfetto :D

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  8. vdvù, scherzi?
    Vazza Pvadona usa solo vini docg, al massimo doc, per sfumare... :D
    elia_pippi

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  9. wallyci: il tavernello ha quel sapore di università, di frigo vuoto, di pasta al tonno del Todis che se ci penso mi immalinconisco...sì è perfetto!

    elia: ma il tavernello è un vino doc...casione!

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  10. ora ti imparo una cosa nuova, che riguarda le vongole e i lupini, spurgati e non: prima di impadellarli prendine uno alla volta e sbattili con forza (ma non con violenza) nel lavello. quelli che si rompono li butti via, perché son morti e/o pieni di sabbia. anche qui vale la regola che più se ne rompono, più è stronzo 'o pisciaiuolo.

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  11. michè, tu, come me, di sicuro abiti in un posto dove devi stare accorto a pisciaiuoli et simili, vè?
    questa di sbattere le vongole nel lavandino non la sapevo. a occhio e croce mi sembra un altro lavoro per lo sgusciatore :D

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  12. ci abitavo, mo' sto a brussella, la gente qua è civile. emigrante? sì.
    poi non so se lo sgusciatore lo può fare, perché praticamente lo devi fare prima che le lavi.
    ma tu lo sapevi che certe verdure (tipo i porri, il sedano e le carote) sposano bene col salmone? una sera di queste ti posto la ricetta

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  13. emigrante come troisi a firenze? ehehehe
    comunque mi sta venendo un'ideuzza riguardo le ricetette. sbrigati ad accettare la mia amicizia su FB e poche storie!

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  14. meno male che il signor michele ha consigliato giusto: sbattere prima nel lavello è operazione più efficace e semplice che filtrare sabbia poi... aggiungere sale per far spurgare le vongole? se proprio lo dovete fare tenete presente che ne occorre un quinto scarsissimo di cucchiaino da caffè per ogni litro d'acqua se volete evitare di far fare alle vongole una fine prematura. inoltre: il vino.... il vino... ma quante volte bisogna ripeterlo? si sfuma DOPO che l'aglio e il peperoncino hanno soffritto...
    gi.viss.

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  15. @giviss
    io credo che alla prima sei stato simpatico, mò hai sfumato i coglioni riducendoli a una cremina densa.
    fatti un bel blog e ci fai soffriggere aglio e peperoncino quanto e come ti pare, ciccio.
    :)
    puoi anche sbatterti nel lavello a piacere, pensa te.

    sempre con amore e ponendomi a te come tu fossi normale.
    Mak

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  16. @gi.viss.
    qui sto postando delle ricette molto semplici. cose che, chi cucina regolarmente, ha fatto almeno una volta, utilizzando i propri metodi. non ho certo la presunzione di fare la gianfranca vissani della situazione.
    il mio è un semplice pretesto per divertirmi e (spero) far divertire. soprattutto con il contorno.
    comunque ogni consiglio è prezioso e ti ringrazio di aver voluto partecipare, spero che vorrai farlo ancora. magari se potrai essere più simpatico te ne sarò grata: la vita a volte è indigesta, ma almeno qui possiamo aggiungere tutto il pepe che vogliamo senza che il culo ci roda troppo.

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  17. scusate se m'intrometto, eh, ma secondo me @gi.viss ci tiene allo sfumino di vino fatto a caldo, e allora se uno non lo fa come si deve (o come dice lui, vallassapè) a lui ci prendono i cinque minuti, proprio come a quelli che quando trovano scrittp "pò" coll'accento non ci vedono più. mi sbaglio?
    inZomma, secondo me non voleva mettere il pepe per interposta persona a nessuno, e penso pure che - a conti fatti - non è tanto più anormale di me.
    ah, tra parentesi io il vino lo faccio sfumare dopo avere messo le vongole. mo' so' cazzi.

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  18. michè, non avevo il coraggio: certe volte lo faccio anch'io. meno male che ci sei tu, così si può fare outing a traino.
    mo' soccazzi davvero.

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