lunedì 25 gennaio 2010

L’Arrosto di Norimberga

Mia mamma ha un modo di spiegare le ricette che neanche Silvan riesce a ricavarne una pietanza gustosa. Quindi, se mi viene in mente una cosa che lei cucina bene e voglio farla anch’io, devo armarmi di un abat-jour da 200 watt e un torci-pollici (o, al limite, una Vergine di Norimberga). Perché mai e poi mai confesserà esaurientemente - e spontaneamente - uno dei suoi piatti forti.
Stavolta, prima di accompagnarla al pronto soccorso per farle steccare i pollici, sono riuscita a farmi spiegare come fa il suo mitico arrosto.

Cosa serve per 4 persone (e avanza pure)
• 1 kg di sottofiletto di vitello • Rosmarino • Olio extra vergine • 1 Dado (o 500-750 ml di brodo) • Aglio • Vino rosso
La carne. Questo è un elemento fondamentale: se comprate una carne malamenta, l’arrosto verrà una schifezza e nessuno avrà più voglia di mangiare robe cucinate da voi. Il che può essere cosa positiva se siete assediati da accattoni e mangiapane a tradimento. Quindi decidete voi: potete comprare un pezzo di bovino vecchio e incazzato, oppure un tenero sottofiletto di vitello leggermente venato di grasso.
Il dado (se decidete di usarlo invece di un bel brodino fatto da voi) badate che sia di buona qualità. Non usate quei dadi commerciali che dentro ci trovate - liofilizzato - pure il gatto che s’è perso il vicino l’estate scorsa.
Anche se, devo ammetterlo, mia nonna è arrivata a 93 anni a botte di dado Star. Fate voi, lo stomaco è vostro.

Procedimento:
In un tegame alto fate rosolare uno spicchio d’aglio schiacciato, adagiatevi la carne e aggiungete un paio di rametti di rosmarino. Dovete far cuocere per un’oretta a fuoco alto girando la carne spesso e annaffiando col brodo appena si asciuga troppo.
Per sapere se è cotta ci vuole maestria. Con un forchettone infilzate la carne: se esce un fiume di sangue fate cuocere un altro po’. Se esce un po’ di sanguino delicato la cottura è perfetta. Se non esce niente mettete l’acqua per la pasta e fate una bella spaghettata.
Finito di cuocere la carne togliete lo spicchione d’aglio, versate ancora un po’ di brodo e spruzzate col vino rosso. Fate sfumare e addensare il sugo e tenetelo in caldo.
Tagliate la carne sottile, disponete le fette su un vassoio e spargeteci sopra un po’ di sughetto.

La carne deve rimanere rosa e morbida. Se la fate cuocere troppo, comunque, non disperatevi: potete ricavarne dei bei sottobicchieri e regalarli ai vostri amici.
Sempre che ve ne rimanga qualcuno.

8 commenti:

  1. domanda: a tegame scoperto? o arrosto morto? o in forno... non ho capito :P
    dado: mia zia giunse sna o quasi a 104 con dado e saridon, ma il dado solo nel dopoguerra, dai! eviterei, anche quelli da erborista :), e allora: con che lo fai il brodo?

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  2. Tegame assolutamente scoperto. Sul fornello a fiamma infernale. Se lo cuoci a fiamma lenta (o col coperchio) si cuoce troppo dentro.
    Io uso un dado buonissimo (marca Bauer). Altrimenti un brodo di carne (carne magra).

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  3. Ma io a mangiare da voi non ci vengo mai?
    E' che mi sembra che il desco sia ben gustoso.

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  4. ma se invece del dado faccio un soffritto di carote, sedano, cipolla, alloro, e patata?

    aspè, ma io so vegano, cazzo mi frega dell'arrosto?!

    certo che però i ravioli al plin col sugo d'arrosto....

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  5. flavià, ho una tua foto con tre calamari in bocca e ancora parli?
    :D

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  6. detta così sembra una cosa sessuale.
    devo smetterla di frequentare manu.

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